lunedì 9 febbraio 2009

Lo spazio della felicità


Scopolo non se lo immaginava proprio che le cose potessero essere collegate, ma cambiando casa ha scoperto che gli stati d’animo hanno bisogno di spazio, altrimenti non respirano e finisce che pensi di essere freddo e fermo. Ora Scopolo ha un prato e anche un fungo e fa i respiri grandi di felicità. E anche quando è triste, e un po’ gli viene da piangere, tira su col naso, si guarda intorno e pensa che lo spazio e l’aria, forse mentendo, promettono momenti migliori.

Questo è quello che pensa.

giovedì 5 febbraio 2009

IL DIARIO DI MAMMA





mercoledì 4 febbraio 2009

Facebook da qui

A me facebook non mi piace, allora mi sono chiesta il perché e ho trovato un motivo. Un motivo vero, non la semplice antipatia, perché, diciamolo chiaramente, a me facebook mi sta pure antipatico.

Il motivo vero è che la gente pensa che facebook non costi niente, ma secondo me non è così. E ora mi spiego.

C’è un ragazzo, per comodità lo chiameremo Ragazzo Esempio, che, un pomeriggio più o meno uguale agli altri, si iscrive a facebook . Pensa Se sarò fortunato ritroverò un compagnuccio delle elementari, un amichetto del mare, quella carina di pattinaggio o magari chi può dirlo. Passano i giorni e Ragazzo Esempio ha sempre più contatti, ora può comunicare il suo status - euforico, depresso, allegro, rilassato o con i capelli sporchi – al vicino di casa, a quello che gioca a calcetto nell’altra squadra, alla ragazza che lo ha lasciato un pomeriggio che sembrava più o meno uguale agli altri (ragazza che, Ragazzo Esempio ne è certo, legge ossessivamente il suo profilo maledicendo il giorno in cui lo ha mollato: Ragazzo Esempio è così bello mentre prende il sole sulla spiaggia, ha un addome così scolpito e poi dice di essere felice, avrà conosciuto un’altra, che stupida a lasciarmelo scappare!) e al compagnuccio delle elementari che ancora gli viene da pensarlo solo per cognome. Ragazzo Esempio è felice. Facebook non costa niente e lo rende visibile, ora è molto più interessante di prima, figurarsi, c’è gente che si collega anche solo per leggere di che umore sia.

Il motivo vero, non la semplice antipatia, perché, diciamolo chiaramente, a me facebook mi sta pure antipatico, e lo ribadisco abbastanza volentieri, è che facebook secondo me ha un prezzo, anche se non si vede bene.

Fa sembrare che dimenticarsi delle persone ed essere dimenticati dalle persone sia una cosa brutta. Invece, conoscere persone e perderle per strada è bello, perché significa che altre volte più fortunate, succede che le persone le conosci e te le tieni strette. Non sono i casi della vita, tipo iscriversi uno al classico e l’altro allo scientifico, che fanno la differenza, siamo noi, felici di scegliere.