lunedì 30 marzo 2009

allegriaaa

io sono una di quelle che la ruota della fortuna lo vedeva ogni giorno, alle sette, con nonna, e bravo bravissimo pure, a dire che i bambini nerd questo e quello.
ma mike c'ha ottantacinque anni, è vecchio e probabilmente non ha più la forza e lo spirito che gli occorrerebbero per reggere, dall'inizio alla fine, una trasmissione sua.
dei siparietti di trenta secondi che fanno ridere qualcuno, quello sì. e infatti li fa.
punto.
lo pensavo e lo volevo dire.

giovedì 26 marzo 2009

Le cose fatte per le persone che non ci sono state

C’ho un pensiero romantico.
Penso alle cose fatte per le persone che non ci sono state.
A quando ho preparato tutto nella mia testa, sapevo cosa avrei detto e cosa avrei fatto, come avrei mosso le mani e a che punto avrei sorriso e quando invece sarei stata seria.
Tutto preciso preciso.
Anche la reazione della persona per cui stavo immaginando tutto, che sarebbe stata contenta e mi avrebbe abbracciato e detto che mi voleva bene (perché immaginavo di fare cose belle per le persone che non ci sono state, mica immaginavo che le avrei prese a pugni).
Tutte le cose che sono rimaste cose solo immaginate - perché le persone per cui erano immaginate non sono mai arrivate, se ne sono andate, le ho mandate via io; semplicemente, non ci sono state - le conservo e se ci penso mi fanno male.
Le cose fatte per le persone che ci sono state sono andate via con loro,
le cose fatte per le persone che non ci sono state rimangono a me, e non si muovono più.

martedì 24 marzo 2009

l'errevuemme dei miracoli

Di questo grande fratello avrò visto sì e no dieci minuti, tre dei quali ieri sera.
Tre nei quali Alessia ha fatto vedere a Gerry l'errevumme con i momenti più belli passati nella casa.
Gerry ovviamente si è commosso.

mercoledì 11 marzo 2009

Lost: addio all'isola

Non c’è più magia in Lost, questa è la verità.
Ne prendo atto, con un po’ di amarezza, ma senza rancore e amici come prima, so come è andata e fa niente.
È andata come va quando si dice una cazzata, che, dopo essere stati scoperti, per rimediare si prova a dire una cazzata ancora più grossa. E quando scoprono anche quella più grossa ci sono due possibilità, la prima è confessare di aver detto due cazzate, capita a tutti in fondo, niente di male; la seconda è non arrendersi e dire una terza cazzata, più più grossa delle precedenti, e andare avanti, con cazzate sempre meno credibili, fino ad arrivare a dire cose tipo “no, guarda, non è che prima ti ho detto una cazzata…ti è sembrato solo perché... perchè ho tralasciato una cosa importante.. che…che…sì, ecco… ho dimenticato di dirti che…ehm… l’isola si sposta nel tempo…eh sì, già… si sposta. Nel tempo. Già. ”.
Ma il problema non è questo, il problema non sono le cazzate, il problema, come dicevo, è la mancanza di magia.
Jessica Fletcher non è una signora di sessant'anni, con gli occhi a pesce, che si veste di beige anche se ha i capelli biondo spento e che abita in una cittadina in cui i casi di omicidio sono più dei casi di cattiva igiene orale; Jessica Fletcher è una brillante scrittrice di romanzi gialli che si trova a risolvere, con garbo ed eleganza, i casi di omicidio che si verificano a Cabot cove.
Bruce Wayne non è un megalomane che nell’armadio ha un costume da pipistrello, Bruce Wayne è Batman, e c’è una bella differenza.
È questa la magia, la magia è un patto: lo sguardo giusto, in cambio di credibilità e coerenza.
Lost non ha tenuto fede a questo patto. E adesso qualunque cosa dicano su quell’isola mi sembra una gigantesca cazzata. Ma proprio di quelle che ti metti a ridere e cerchi qualcuno a cui raccontarla così poi ride pure lui.

martedì 3 marzo 2009

C170

Alla posta aspettavo il mio turno e una signora vecchietta si è seduta vicino a me. Aveva lo stesso odore di nonna, e io mi sono accorta di aver sempre pensato che l'odore di nonna fosse un misto di trucchi, lacca Libera&Bella, sapone, ma mai che, semplicemente, la sua pelle lo prendesse dall’età. Invece a un certo punto la pelle cambia odore e quando il mio numero è comparso sul coso luminoso, mi stavo annusando una mano, che però non sa di niente.